A cosa serve la diagnosi energetica?

Si parla tanto di audit o diagnosi energetica, ma come è fatto un audit valido ed a cosa dovrebbe servire?

Incontro quotidianamente tanta ignoranza in merito. Tanti parlano di diagnosi energetica senza sapere cosa sia, quali devono essere i suoi contenuti, qual è il risultato che ci si attende e soprattutto quali possono essere i passi successivi. 

In effetti se fosse fine a se stessa non varrebbe la pena realizzarla considerato l’impegno necessario a fare un buon lavoro! Se ci danniamo l’anima per spiegare ai nostri Clienti perché farla, se cerchiamo di convincerli a non accontentarsi di un documento da mettere nel cassetto per potersi sentire a posto con la coscienza o a posto con un obbligo normativo è perché siamo convinti della sua vera utilità e vorremmo che fosse percepito da tutti. 

La diagnosi, oltre ad essere il punto di partenza è il momento in cui si dà una dimensione all’efficienza realizzabile; magari una dimensione minima, suscettibile di ulteriori miglioramenti in cicli successivi di analisi delle possibilità, ma siamo pur sempre dinanzi ad un prima quantificazione realistica di quello che fino ad un istante prima era solo un’aspirazione generica. 

Le definizioni ufficiali, riportate a fondo, ci aiutano a capire cos’è, ma elencando i passi fondamentali credo si riesca a comprendere meglio il percorso di realizzazione:

  • definizione dei confini dell’oggetto di diagnosi
  • raccolta dei dati di consumo ed economici dei singoli vettori energetici che entrano nei confini definiti e dei dati di output, cioè di cosa si vuole ottenere con l’energia che si consuma (un prodotto industriale, un servizio, determinate condizioni climatiche e così via)
  • ispezione degli usi dell’energia in entrata e di eventuali trasformazioni interne con la costruzione di un mappa dei consumi
  • individuazione dei parametri che influenzano il consumo, siano essi voluti o non voluti e raccolta dei dati ad essi relativi
  • analisi degli usi dell’energia alla luce dei dati e delle informazioni raccolte, con costruzione di un modello di consumo per vettore energetico e per uso
  • validazione del modello così ottenuto
  • calcolo di opportuni indici di prestazione energetica 
  • individuazione di possibili opportunità di miglioramento dell’efficienza energetica
  • calcolo benefici e stima dei costi per ogni singola opportunità o per gruppi di esse, in modo da tenere in conto eventuali effetti congiunti che possano avere sui consumi effetti minori della somma dei singoli
  • indicazioni per un piano di misura e verifica che consenta di calcolare in modo corretto i risparmi energetici effettivamente ottenuti in caso di realizzazione di almeno una delle proposte di efficientamento presentate
  • analisi economico finanziaria delle opportunità di miglioramento tenendo in conto, in modo cautelativo, anche possibili forme di incentivazione o di finanziamento agevolato
  • comunicazione dei risultati

Lo scopo ultimo è quindi l’individuazione e la definizione di possibili interventi volti a migliorare l’efficienza di quanto contenuto nel perimetro di audit ed il calcolo degli indici economico finanziari utili per la valutazione.

Visto così sembra già un gran risultato: so cosa posso fare, quanta energia potrò risparmiare a parità di altre condizioni, quanto mi costa realizzarlo ed ho anche elementi oggettivi per decidere.

In realtà è un grande punto di partenza per un percorso di efficienza energetica efficace. Ecco perché si considera la fase di diagnosi come la fase di emersione del risparmio energetico possibile, risparmio che verrà catturato quindi reso tangibile solo al termine del ciclo di efficientamento nel momento in cui, dopo aver realizzato e messo in funzione i miglioramenti, il risparmio verrà quantificato dalla misura e verifica di dati reali. 

Ricordiamoci infatti che l’efficienza ha come finalità una riduzione dei costi, cioè l’output finale è un risparmio economico reale che deve essere dimostrato ed essere realizzato a parità di tutte le altre condizioni.

Definizione di Diagnosi energetica nel D.Lgs. 141/16 (disposizioni integrative al D.Lgs. 102/14 a sua volta recepimento della direttiva 2012/27/UE):

“procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di  consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici,  di  una  attività  o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”

Definizione di Diagnosi Energetica secondo la norma UNI CEI EN 16247-1:2012:

“ispezione sistematica ed analisi degli usi e consumi di energia di un sito, di un edificio, di un sistema o di una organizzazione finalizzata ad identificare i flussi energetici ed il potenziale per miglioramenti dell’efficienza energetica ed a riferire in merito ai risultati”

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